Il DL 71/2024, decreto recante “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca", denominato “decreto scuola”, è stato approvato dalla Camera con voto di fiducia.
Si tratta di un provvedimento pieno di insidie, che impatterà negativamente sul sistema scolastico e che la maggioranza di governo è riuscita a peggiorare, nell’iter di conversione, senza accogliere alcuna proposta di emendamento avanzata dalla FLC CGIL, prevedendo anzi nuove disposizioni che ne aggravano la portata.
INCLUSIONE SCOLASTICA. Particolarmente odiose, per le ricadute sui soggetti più fragili, sono sia le misure sul sostegno che quelle in materia di potenziamento linguistico per alunne e alunni che non hanno conoscenza adeguata della lingua italiana.
Nel primo caso, infatti, attraverso la conferma dei supplenti su richiesta delle famiglie e l’impoverimento dei percorsi di specializzazione affidati a Indire, si intende camuffare l’incapacità del Ministero dell’Istruzione di ottemperare all’attuazione di un sistema di formazione iniziale e reclutamento che garantisca stabilità e qualità ai processi di inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità, introducendo elementi di discrezionalità e discriminazione; nel secondo si tratta di interventi ispirati a logiche escludenti e assimilazionistiche.
DIRIGENTI SCOLASTICI. Demagogiche e insoddisfacenti sono le disposizioni in materia di mobilità, con il risultato di aumentare, anziché diminuire, il numero dei fuori sede come anche le modifiche apportate alle procedure di valutazione dei dirigenti, trasformate in un atto unilaterale del direttore generale.
SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO. Si introduce una disparità di trattamento per il personale in servizio nelle scuole italiane all’estero non europee.
CONTRATTI DI RICERCA. Si conferma la mancanza di tutele e diritti per le ricercatrici e per i ricercatori, condannati a un precariato a vita.
LAVORO SEGRETERIE: VALUTAZIONE DOMANDE TERZA FASCIA E GPS. Per il regolare avvio dell’a.s. 24-25, oltre alle novità relative alla soglia di sbarramento per l’accesso alle prove orali nei prossimi concorsi per i docenti (non oltre il triplo dei posti disponibili per ogni regione, classe di concorso, tipologia di posto), finalizzate allo snellimento delle procedure, e all’estensione del termine per le immissioni in ruolo derivanti dalle graduatorie del concorso in corso fino al 31 dicembre 2024, con nomine di supplenti ad inizio anno scolastico “fino ad avente diritto”, è prevista l’implementazione delle risorse, pari a 279 mila euro, per il lavoro straordinario del personale del Ministero dell’Istruzione attraverso la riduzione del Fondo di funzionamento destinato alle istituzioni scolastiche. Riconoscere il lavoro svolto in più dal personale dell’amministrazione scolastica periferica è senz’altro condivisibile ma risulta profondamente ingiusto escludere da tale riconoscimento e di sostegno il personale delle Segreterie, ormai al collasso e chiamato a valutare circa due milioni di domande di terza fascia e GPS, tanto più che i soldi aggiuntivi per gli addetti del Ministero saranno pagati direttamente dalle scuole.
INCURSIONI NORMATIVE SU DOCENTI IMPEGNATI NELLE ATTIVITÀ DI TUTOR E ORIENTATORE. Si prevede la possibilità di stabilire nuovamente per decreto, "nelle more dell'avvio della contrattazione nazionale e comunque per l'a.s. 2024/25", i criteri di riparto ed utilizzo delle risorse per il tutor e l'orientatore. È l'ennesimo attacco alle prerogative della contrattazione su cui, tra l’altro, si registra l’inadempienza del Ministero. Infatti, il CCNL firmato lo scorso gennaio prevede che siano regolati con la contrattazione integrativa nazionale tutti gli eventuali finanziamenti aggiuntivi destinati al personale impegnato nelle attività di tutor, di coordinamento e di sostegno della ricerca educativo-didattica e valutativa.
COMMISSARIAMENTO INDIRE. L’accoglimento dell’emendamento del governo prevede, senza motivazioni di carattere gestionale, il commissariamento del tutto irrituale dei vertici dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa proprio mentre con lo stesso emendamento si individuano delicati compiti ulteriori dell’ente come quelli legati alla formazione e aggiornamento del personale della scuola per l’attivazione dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno. Il commissariamento è arrivato dunque senza preavviso, senza motivazione e attraverso un percorso che non ha permesso un confronto con le rappresentanze dell’ente né con i rappresentanti dei lavoratori. L’emendamento prevede inoltre che l’Indire si occuperà di fornire alla Scuola di Alta Formazione supporto per i percorsi della formazione in servizio incentivata e valutazione degli insegnanti. Risulta evidente il tentativo di mettere mano sulla ricerca pedagogica e sulla formazione per curvature identitarie che fanno il paio con la revisione delle Indicazioni Nazionali.
CSPI. Si rileva positivamente, unico raggio di luce, dopo la reazione indignata delle organizzazioni sindacali, delle forze politiche democratiche e del mondo della scuola, il ritiro dell’emendamento sul CSPI. La maggioranza di governo aveva infatti proposto - con l’intenzione di far tacere il Consiglio sui provvedimenti oggetto di relazioni sindacali come graduatorie, supplenze, bandi concorso, valutazione – di aumentare il numero dei componenti da 36 a 45, lasciando inalterata la componente elettiva a 18 membri e portando quella ministeriale da 18 a 27 componenti.
CONFERMATO PER LEGGE IL FURTO A DANNO DELLE SCUOLE DI 963 UNITA’ DI PERSONALE ATA. Ben 242 Collaboratori Scolastici e 721 Assistenti amministrativi e tecnici vengono sottratti alle scuole e messi a disposizione delle amministrazioni territoriali scolastiche senza che possano esser sostituiti. Un’operazione che si ripete ogni anno ma che quest’anno riceve copertura normativa, cosa che mette al riparo le amministrazioni che lo fanno dalle contestazioni contabili avanzate dal MEF. Infatti, questo andazzo che dura da anni e che la FLC CGIL ha sempre stigmatizzato, ha sollevato dubbi di legittimità che ora vengono superati per legge. È certo che anche le amministrazioni periferiche del Ministero hanno bisogno di personale ma ciò dovrebbe avvenire per assunzioni dedicate e non, come sempre, infliggendo alle scuole ulteriori ferite già allo stremo per la mancanza di personale e per il continuo incremento di incombenze che sono state scaricate sempre più nel corso degli anni sulle istituzioni scolastiche (compilazione di graduatorie, trattamenti pensionistici, applicativo passweb ecc.).
UNIVERSITÀ. Appare grave la novità prevista dall'art.15 comma 1 quinquies, in pratica, considerati i tagli imposti al fondo di finanziamento ordinario, si potrebbe bloccare il piano straordinario di reclutamento previsto e finanziato dalla legge di bilancio 2022 per far fronte al pagamento degli incrementi stipendiali del personale docente e tecnico amministrativo.
La FLC CGIL conferma la volontà di opporsi al provvedimento e di contrastare con tutti gli strumenti l’applicazione di norme caratterizzate da forti elementi di illegittimità e disfunzionalità.